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autore
brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari I (Cesare),19
 
originale
 
[19] E duobus consulatus competitoribus, Lucio Lucceio Marcoque Bibulo, Lucceium sibi adiunxit, pactus ut is, quoniam inferior gratia esset pecuniaque polleret, nummos de suo communi nomine per centurias pronuntiaret. qua cognita re optimates, quos metus ceperat nihil non ausurum eum in summo magistratu concordi et consentiente collega, auctores Bibulo fuerunt tantundem pollicendi, ac plerique pecunias contulerunt, ne Catone quidem abnuente eam largitionem e re publica fieri. Igitur cum Bibulo consul creatur. eandem ob causam opera ab optimatibus data est, ut prouinciae futuris consulibus minimi negotii, id est siluae callesque, decernerentur. qua maxime iniuria instinctus omnibus officiis Gnaeum Pompeium adsectatus est offensum patribus, quod Mithridate rege uicto cunctantius confirmarentur acta sua; Pompeioque Marcum Crassum reconciliauit ueterem inimicum ex consulatu, quem summa discordia simul gesserant; ac societatem cum utroque iniit, ne quid ageretur in re publica, quod displicuisset ulli e tribus.
 
traduzione
 
19 Dei due competitori al consolato, Lucio Luccio e Marco Bibulo, egli si associ? al primo, con il patto che, essendo quello inferiore per prestigio, ma stimabile per patrimonio, promettesse a tutte le centurie, in nome di tutti e due, notevoli elargizioni di denaro, che avrebbe concesso attingendo dai propri fondi. Risaputo l'accordo gli ottimati, presi dal timore che Cesare, una volta ottenuta la massima carica, si sarebbe permesso di tutto, con il consenso e l'appoggio del collega, raccomandarono a Bibulo di fare promesse dello stesso genere, e molti misero a disposizione i denari. Perfino Catone sostenne che tali elargizioni giovavano allo Stato. Fu cos? che Cesare venne eletto console insieme con Bibulo. Per questa stessa ragione gli ottimati si diedero da fare perch? ai futuri consoli venissero assegnate province di poco conto, pi? precisamente zone di boschi e di pascoli. Colpito profondamente da queste ingiustizie, Cesare si mise a corteggiare in mille modi Gneo Pompeo, che dal canto suo era irritato con i senatori perch? tardavano a ratificare i suoi atti dopo la vittoria sul re Mitridate. Cesare riusc? a riconciliare Marco Crasso con Pompeo, separati da un'antica rivalit? fin dai tempi in cui esercitarono il consolato nel disaccordo pi? completo: insomma strinse con loro un'alleanza, in base alla quale non si doveva fare niente, nell'ambito dello Stato, che potesse dispiacere a uno dei tre.
 

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